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Opera Il Trovante a Civate

Famoso per l’abbazia di San Pietro al Monte, il paese è posto ai piedi del Cornizzolo, nella valle Magrera, tra la Valle dell’Oro e lo sbocco del Rio Toscio, il torrente su cui Geatano Orazio ha dipinto per ore 25 anni.

Le tracce più antiche della presenza umana risalgono all’età del rame, fu poi una roccaforte romana e territorio dei Goti. In seguito vi si insediarono i Longobardi e durante il loro regno fu costruito il monastero di San Pietro al Monte, sembra per espressa volontà di re Desiderio.

Candidata per divenire patrimonio dell’UNESCO, l’abbazia, costruita nel IX secolo, si raggiunge solo a piedi attraverso un sentiero; ha una pianta particolare, con due absidi e conserva un eccezionale ciclo di affreschi. Fa parte del complesso anche l’oratorio di San Benedetto, costruito nel XI secolo.

Sempre a Civate merita una vista la Casa del Pellegrino, un edificio utilizzato ai tempi come alloggio per i viaggiatori e per i pellegrini che si recavano all’abbazia e come luogo di ricovero per i malati. All’interno sono conservati cicli di affreschi con scene di caccia e decorazioni della prima metà del Quattrocento.

Nel cuore del centro storico si trova invece Il complesso di San Calogero, costituito dalla basilica, affacciata sulla piazza, e dall’ex monastero. La sua costruzione risale al IX secolo e all’interno sono conservati affreschi dell’XI e XII secolo. La facciata della chiesa fu rifatta nella prima metà del ‘900, mentre il monastero, soppresso nel 1798 e successivamente acquistata da privati, nel 1931 venne riscattata da don Edoardo Gilardi che lo destinò a Casa di Riposo per ciechi. Ora è una RSA.